Premesso che:
da notizie di stampa si apprende dell'ennesimo attacco ai prodotti agroalimentari made in Italy con la proposta da parte del gruppo degli inventori del sistema "Nutriscore" di rivisitare in senso restrittivo l'etichetta a semaforo, che vorrebbe l'inserimento di una lettera F nera su tutte le bevande che contengono alcol, anche in piccola quantità;
tali scelte, del tutto immotivate, sono assolutamente fuorvianti per i consumatori in quanto danno indicazioni ingannevoli sui corretti stili di vita alimentari; le eccellenze enogastronomiche italiane, ed in particolare carni, vini e formaggi, che, oltre ad essere prodotti di assoluta qualità, rappresentano l'emblema di uno stile di vita salutare ed equilibrato, da contrapporre al consumo di cibi sintetici e processati, dannosi per la salute umana;
le etichette a colori si concentrano esclusivamente su un numero limitato di sostanze nutritive, utilizzando peraltro in modo del tutto arbitrario degli algoritmi che alterano l'interpretazione del valore nutrizionale complessivo di un alimento, escludendo paradossalmente alimenti sani e naturali, i quali sono un riferimento importante nell'applicazione dei principi della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell'umanità dall'UNESCO;
il comparto vitivinicolo, così come gli altri prodotti dell'enogastronomia italiana, rappresenta una delle massime espressioni identitarie dei nostri territori, e risponde pienamente agli obiettivi declinati dall'Unione europea circa il raggiungimento di più alti livelli di sostenibilità ambientale e tutela della biodiversità;
l'attacco alle eccellenze enogastronomiche italiane avviene peraltro in un contesto particolare, nel quale si sta discutendo a livello europeo della possibile revisione del regolamento per la ripartizione dei fondi alla promozione alimentare, circostanza che potrebbe comportare tagli alle risorse destinate proprio all'agroalimentare italiano, ed in primo luogo ai comparti vinicoli e zootecnici, si chiede di sapere quali immediate iniziative il Ministro in indirizzo voglia intraprendere per instaurare un dialogo costruttivo con le competenti istituzioni europee, affinché venga riconosciuto il valore che le produzioni agroalimentari made in Italy sono in grado di esprimere in termini di qualità, sicurezza e salubrità, ed impedendo che il nostro Paese possa essere discriminato nell'assegnazione dei fondi europei per la promozione di alimenti, a cui l'Italia ha pieno diritto vista l'alta qualità nutrizionale, la sostenibilità ambientale ed il rispetto della biodiversità e della salute che il cibo made in Italy garantisce grazie ad un'antichissima tradizione.